STUDI DI SETTORE
10 Febbraio 2017
L'ANSACAP E' STATA PRESENTE AL TAVOLO DEGLI ESPERTI
E' in corso di realizzazione la revisione degli studi di settore.
L'ANSACAP è stata invitata nella commissione degli esperti, per esprimere le proprie opinioni sulla controversa materia.
Gli incontri sono stati un'occasione per chiarire alcuni elementi essenziali di base e per fornire suggerimenti in ordine alla dinamica della specifica attività degli agenti dei Consorzi Agrari, decisamente peculiare e diversa rispetto a quella degli agenti "normali".
La complessità dell'attività di un agente CAP, che promuove la vendita di molti prodotti diversi, compresi in differenti studi di settore, crea un certo imbarazzo al momento della compilazione del modulo. Fermo restando che non esistono sostanziali differenze fra i vari studi, secondo l'Agenzia delle Entrate quello che dovrebbe essere usato dagli agenti CAP è il TG61F.
Sono state sottolineate le molte anomalie della dinamica operativa della categoria rispetto ad altre più o meno similari, ricevendo assicurazioni, ora anche scritte, su un'ampia tolleranza nei confronti di chi risulti non congruo.
A parte le innovazioni in termini di tolleranza all'interno dell' "intervallo di confidenza", cioè sul ricavo che si colloca in un valore intermedio fra quello ritenuto congruo e quello definito minimo, si ribadisce che l'accertamento analitioco presuntgivo da studio di settore non è un accertamento automatico e, quando la procedura viene avviata, gli uffici debbono sempre valutare l'attendibilità dello studio al caso concreto, nell'ambito del contraddittorio che deve obbligatoriamente essere instaurato con il contribuente.
E' quindi necessario che chi viene convocato presso l'uifficio per un accertamento fondato sugli studi di settore, metta in evidenza, con una memoria scritta, le proprie caratteristiche operative, le condizioni di mercato, lo stato di disagio del consorzio agrario e tute le altre considerazioni che vengono ritenute opportune per ribadire che il ricavo dichiarato è assolutamente reale.
Se l'ufficio non condivide queste motivazioni, dovrà sviluppare una motivazione capace di dimostrare in maniera fondata che le osservazioni ricevute non sono convincenti, non potendosi limitare, come hanno fatto molti fino ad oggi, a richiamare le risultanze degli studi.